Spira un vento freddo da nord
e gli alberi si stringono tra loro,
quasi a raccogliersi prima del gelo.
Ripercorro col pensiero quei tornanti in salita
prima di arrivare al tuo paese.
Intanto guardo giù verso le piane silenziose
e desolate che ho attraversato,
senza incrociare nessuno.
A volte contavo quegli alberi,
quarantacinque o poco più ?
Questa, mi dicevo, è la distanza tra di noi.
Questa la quantità.
E giungevo all'ingresso del paese,
fermandomi sotto altri alberi profumati.
Ti aspettavo in silenzio, mentre fuori piovevano gocce gelide.
Tornava il pensiero a quel numero.
E mi chiedevo per quanto tempo ancora avrei potuto incontrarti,
prima di dividerci per sempre.
Poi mi giravo ed eccoti là a fianco a me.
Sorridevi e mi guardavi con quegli occhi,
che non mi lasciavano più scampo.
Occhi che ricordo proprio oggi
che tu non ci sei più.
Un istante dopo
e tornano quei momenti assieme
noi due in barca a vela verso l'Elba,
ed ancora tu ed io tra i vicoli di Firenze,
nel parco di Bologna.
Poi al mare, sotto il sole.
Baciarci sul tuo letto.
Tra i girasoli, mentre ti scatto una foto
che non ho più trovato.
Tu, tra le mie braccia.
Io.
E nulla più.
01/12/07
Occhi lontani
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1 commento:
Dolore...dolore d'amore...non capiro' mai perche' tanto dolore nelle nostre vite,dolore di amori che muuoino seguono altre vie,e come le nubi nel vento...mutano. La memoria li immette nei circuiti neuronali dei ricordi ma questi prendono vita con tutto quell'intensita' con cui li abbiamo vissuti...
Sempre vivi.
grazie.
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