Quando le mie mani saranno ferme
e i miei occhi saranno spenti,
quando solo il mio cuore continuerà a battere
e a spinger la vita nelle mie vene,
avrò bisogno d'acqua per aiutarlo.
Se la vita avrà deciso di punirmi col dolore
ed anni di silenzio di fronte ai tuoi occhi,
lascia che sia Dio a compiere il suo volere.
A me donami solo l'acqua
per restare ogni giorno con te,
e tu con Lui.
Invito a scrivere ai politici della propria circoscrizione
attraverso il "sistema portalettere" di FattiSentire.net
30/07/08
Donami solo l'acqua
29/07/08
Fermati a guardare
In un campo ai lati della strada
ho cercato ciò che valesse la pena osservare
fermandomi a guardare.
Tra i piccoli occhi di un fiore
ho notato quel suo colore
fondersi assieme al cielo.
Il profumo era intenso
come quel senso
di fermare il tempo
per guardarci dentro.
Il viaggio continua
in mille universi
e quello che cerchi
non puoi metterlo in versi.
Solo aspettare davanti al silenzio
il solo capace di compiere l'arte.
Il solo che puoi
fermarti a guardare,
certo del suo lento creare.
22/07/08
Illusione
Scrivere è un pò come disegnare
delineando il profilo di cose e fatti
e rappresentando quel che appare
con l'arte spontanea dei ritratti.
Ad occhi chiusi senti la mano
che scorre sul ruvido percorso
lasciandosi dietro una scia
che presto condensa un discorso.
Un intreccio di linee chiamata frase
si associa al senso del tuo pensiero,
e fa comunione di compiutezza
con tutto il tuo mondo intero.
Son poche cose infondo
che parlano di quel che provi,
sono quasi quelle che un cieco vede
son men di quante un sordo sente.
In nulla il tutto
ed in poco il molto,
ma forse questa è solo immaginazione
forse, soltanto una pia illusione.
21/07/08
Il venditore di aquiloni
Stava assorto nei suoi pensieri
sguardo in alto con un filo in mano,
e portava un cappello sul capo
che ricordava un campo di grano.
Attorno il mare arrivava
sulla spiaggia affollata di gente
che s'era fermata a guardare
i colori volteggianti su in cielo.
Ammaestrava il vento per noi
carezzando con quelle sue ali
l'aria che dolce saliva
ed eravamo quasi incantati.
Guardo in alto e vedo quel sogno
che si muove leggiadro tra tanti
ha gli occhi che strani sorridono
mentre la coda luccica al sole.
Pago il prezzo di quello più bello
per donarlo al bimbo lontano
mentre penso che bello sarebbe
farlo volare adesso per lui.
18/07/08
La notte di Gaza
Una storia di Dous, Faustina40 e Cicabuma - scritta ”in diretta” su: aNobii.
"Tema: La notte.
Personaggi principali: Uri, il mugnaio, Ezra sua moglie, Lina la cagnetta e Unter il garzone. Personaggi secondari: quelli del bosco in cui Ezra ed Uri vivono e da cui Unter proviene..."
Shanat aveva appena scritto il prologo al suo racconto e già le pareva di dover ricominciare.
Quello era un comodo sistema per astrarsi da ciò che la circondava, per sentire solo il rumore di un bosco lontano ed ignorare il suono dei mortai che intanto stavano distruggendo Gaza.
Intanto la sua sorellina Meroua giocava con una bambola logora che aveva tirato via da un cumulo di macerie ed aveva i capelli biondo cenere.
Attorno il bunker era animato da poche persone che ascoltavano la radio.
Ogni tanto si sentiva un rumore violento, una bomba era scoppiata poco lontano. Le piccole spalle di Meroua avevano come un tremito, stringeva la bambola e chiudeva gli occhi, come se volesse allontanare la paura che la coglieva ogni volta.
Shanat la guardava triste e pensava che avrebbe voluto inventare per la sorellina il racconto più gioioso che le era possibile per vedere di nuovo il sorriso su quel visetto.
Sprofondò di nuovo nel sogno.
Dal portone della casa color sabbia il mugnaio Uri uscì a guardare il cielo. I suoi abiti erano bianchi di farina, come i suoi capelli imbiancati dagli anni.
Guardò verso il bosco, stringendo gli occhi per la gran luce.
I campi colorati di un verde intenso si muovevano come i capelli di una bambola e sembravano danzare filo a filo chiamandosi per nome.
La stagione prometteva ad Uri un bel raccolto ed era contento di potersi permettere quest'anno una nuova mucca per il suo mulino, per poter produrre anche del latte per i suoi formaggi.
Intanto la radio gracchiava nel bunker promettendo notizie più inquietanti. Gli adulti s'erano assiepati e bofonchiavano guardando Shanat e sua sorella.
Le venne un pò di preoccupazione ricordando quel che suo padre Isman le aveva detto, prima di uscire alla ricerca di qualcosa da mangiare: "Vedrai Shanat, ti porterò del pane fumante per cena!".
Shanat chiude gli occhi.
Uri è rientrato in casa, mentre Lina gli salta intorno festosa. Chiama Ezra perchè lo aiuti.
Vieni, donna, è ora di preparare il pane per domani.
Ezra arriva veloce; nonostante il passare degli anni è sempre una gioia per Uri vedere i suoi occhi scuri e ridenti, le sue mani veloci che ancora impastano con forza la farina appena macinata.
Tra poco tante pagnotte saranno sul tavolo pronte per entrare nel grande forno di argilla.
Finalmente nel bunker sono riusciti a sintonizzare la radio.
Le notizie che arrivano non sono per niente rassicuranti.
Ezra dall'interno del piccolo mulino chiamò il marito a pranzo. Tutto era pronto. Pane sfornato da poco, una buona zuppa, verdure fresche e croccanti.
L'aria era satura di sole e di luce e il mugnaio si sentiva felice.
Il padre non tornava e lontano si sentivano solo i rumori di una assurda battaglia che le due bimbe non riuscivano a comprendere.
Perchè, perchè la realtà era così diversa ?
"Isman ibn Hamas è stato catturato davanti alla porta sud da una pattuglia in borghese e condotto fuori dal muro..."
"grrrrghh zzzzllll..." dice poi la radio.
Si odono dei colpi di mitra che colpiscono il tetto della casa che ospita il bunker improvvisato, coperto dai detriti di una scuola, nei pressi dell'ospedale di Himrat.
Cadono degli intonaci sulle teste di quello sparuto gruppo di uomini che ora appaiono bianche come nei giorni di festa, andati.
Ora Shanat scrive con quel che le resta di quel mozzicone di lapis sulla penultima pagina del suo quaderno di scuola. Si promette di trovare un bel finale per l'ultima.
Intanto comincia a provare un pò di fame.
Mentre Lina si gustava gli avanzi della zuppa... lo stomaco di Shanat si faceva sentire.
Poi ricordò di aver udito il nome del padre da qualche parte... era alla radio!
Dopo il sereno pranzo chiamò Lina, la sua cagnetta e insieme a lei si incamminò nel folto del bosco. Dopo pranzo gli piaceva fare sempre di queste passeggiate. Il suo garzone, Unter, proveniva da un piccolo villaggio immerso nel bosco e gli aveva raccontato tante storie di gnomi e di fate e di elfi e lui, pur non credendoci, passeggiando nel bosco, aguzzava sempre la vista nella speranza di scorgere qualcosa, qualcuno.
Alla radio si parla di suo padre. Dicono che è stato arrestato e portato via.
Nessuno porterà del pane alle bambine!
Nessuno sa cosa sia successo e chi altro è stato arrestato.
Dicono che molti che sono scappati verso l'Egitto siano stati rimandati indietro, ma ormai a Gaza ci sono solo storie di persone che non tornano più.
L'ultimo foglio guarda il viso di Shanat, mentre lei guarda desolata Meroua, che sta sgranocchiando l'ultima crosta di pane secco rimasta.
Forse, pensa Shanat, solo una fiaba potrà salvarci.
"Forse", pensa Unter del bosco, "solo io potrò far conoscere il canto degli uomini del mio mondo a quelli che hanno perso il loro, dall'altra parte di quella radura verde".
Scrive ormai solo con il pensiero perchè è buio e non c'è più energia nel campo bombardato da chi ha perso la fede in Dio e nell'uomo.
"Guarda, Meroua, vieni a vedere" dice ad occhi chiusi voltando il capo verso la sorellina che piange ormai...
Il foglio bianco di Shanat, come per incanto, comincia ad illuminarsi, a prendere vita e delle figure danzano sulla carta.
Un fischio lacera il cielo, è sempre più vicino.
Il mugnaio, la moglie, la cagnetta e il garzone sorridono e chiamano le bimbe. Con loro c'è anche il padre delle bambine che con ampi gesti le chiama: "Venite bambine, venite... Qui c'è tanto pane fresco e alberi, meravigliosi alberi..."
Il fischio nel cielo ormai è assordante. E' un attimo... un'esplosione vicinissima e poi più niente.
L'indomani mattina delle bambine non fu più ritrovato nemmeno il corpo. Solo un foglio con raffigurata una famiglia di mugnai e un padre felice che abbraccia due bimbe, una piccolina e una più grandicella.
Il canto del bosco suona ora anche per Shanat e Meroua. Per Isman, loro padre.
La mamma era già nel bosco ad aspettarli tutti.
Assieme a tante mamme di Gaza.
E di questa storia, forse fiaba e forse no, a qualcuno sfuggirà la differenza.
Distante dal bosco viviamo e vivono ancora in così tante parti del mondo.
Ma la fantasia resta ancora a dar l'inchiostro a chi ha perso per sempre la sua libertà.
17/07/08
Scegliere un libro
Delle cose che mi attraggono
nella scelta di un bel libro
queste vorrei aggiungere a quelle più comuni.
Il profumo delle pagine,
il loro evocarne il contenuto.
Il poterne immaginar le rotative che stampano
mentre uomini attenti controllano quel fiume di esiliati
che presto usciranno dal tunnel di stampa,
per esser impacchettati e spediti chissà dove.
Ma ancor prima risalire come in un viaggio astrale
allo scrivano scrittore che, esiliato dai suoi simili,
verga le pagine di una bozza che presto rivoluzionerà,
nel dopocena.
E che più tardi qualcun altro cambierà,
in redazione.
16/07/08
Incertezza
Finchè durano i sogni
mantengono il velo di incertezza sulle cose
garantendoci l'assenza delle nostre certezze
per poter vivere una vita leggera come l'aria.
Finchè dormono i guardiani della realtà
ci culliamo nella morbidezza di pochi istanti
senza mancare di null'altro
che del peso dei nostri desideri.
Quando termina l'effetto di quest'ebbrezza
appare dinnanzi ai nostri occhi
l'avverarsi degli eventi
che non potevamo prevedere.
E torna quella voglia di leggerezza.
Approdare
Un pensiero legato al mare
che posso raccontare
sta tutto in una parola sola, approdare.
Quando tutto sembra remare
contro la speranza di arrivare
allora il mare si mette a ondeggiare.
Nuvole grigie e venti improvvisi
colgono l'uomo solo sul ponte
mentre cerca lontano, mano su in fronte.
Ammaina le vele
poi scende in coperta
cerca la radio e resta su all'erta.
Passan le ore
e aumentan le onde
balla il pennone coi ganci ribelli.
Ode il rumore
che si avvicina
poi sgotta su l'acqua dalla sentina.
Un'altra ora è passata
e un'altra ancora la segue,
tutta la notte senza più tregue.
Infine dal buio si alza la luce
del giorno che viene
e del mare che tace.
Accende il motore e punta il timone
quel porto è vicino
a quel suo bagliore.
Il lento conforto
dei moli nel porto
regala alla fine il giusto riposo.
E lancia la cima verso una bitta
là c'è chi lo aspetta
come mai prima.
Un pensiero simile al mare
ch'è bello come navigare
sta tutto in una parola sola, amare.
15/07/08
Regalami un sorriso
Le vite che si incrociano per caso
si parlano a volte con quel poco.
Con meno di niente può nascere un'amicizia.
Con poco più di un minuto
puoi sentire fermarsi un tempo inesorabile.
E con un piccolo regalo puoi vivere qualcosa di simpatico
e far entrare nel tuo cuore la musica del mondo.
Quella musica che mai smetteresti di ascoltare
se conoscessi il modo per captarla.
Fermati amico nigeriano,
siediti sulla mia sdraio,
leggi il mio giornale.
Riposati.
E regalami un sorriso.
In cambio ti farò sentire a casa.
14/07/08
Vita da spaghetti
Bolle l’acqua e ci butto un po’ di sale di marina.
Afferro il pacco di spaghetti grossi della marca buona.
Sbatto il pugno e scoppia aprendosi la busta.
Soppeso due etti con la mano sentendone quel ruvido contatto.
Condanno i poverini a testa in giù spingendone le punte sotto.
Poi, dopo alcuni minuti, comincio col guardarli.
Ne afferro uno mentre guizza nel bollito.
Lotto ancora per tirarlo giù in secca.
Lo cimo con un morso e poi lo scruto
in cerca del bianco ch'è ancor dentro, che resiste.
Quando poi è al dente lo perde ed esso si tramuta in nervo:
è l'istante giusto per scolarli, non prima d’averli risvegliati
con un getto d'acqua fresca al rubinetto.
E poi li fo saltare in padella assieme al sugo
e due foglie di basilico per premio.
Un giro, poi l’altro e tornano a rivivere
e sorridono fumanti quando li accompagno a tavola.
Un goccio di vino rosso li precede
mentre si affidano girando alla forchetta
che li serve in bocca, senza tanta fretta.
11/07/08
Fantasia
Siete lì, appesi al filo d'orizzonte
che divide cielo ed acqua.
Figure incerte che si muovono
in un ambiente diviso tra realtà e sogno.
Una natura che separa
ed una volontà che unisce.
Luci di riflessi che brillano
accanto a colori in intima lontananza.
Un senso di fresco che tonifica
con le spalle al mondo cui appartieni.
Come figure di carta
ricavate con le forbici.
Ne prendo due e cascano
ballando tra le mani.
10/07/08
Scrivimi ancora
Se hai posto nel cuore
lì di fianco al motore
scrivimi presto e sarò lì con te.
Ti ricordi quei giorni lontani
in cui correvamo
fianco a fianco per strada ?
Lunghe salite e poi rapide corse
tra case e palazzi
finendo giù al molo.
Il vento soffiava sul mare agitato
col petto appoggiati a quel muro
io e te.
Due passi sul corso guardando chi c'era
poi tornavi su in piazza
e finiva la sera.
Cercavi il mio volto tra la folla di gente
e capivi dov'ero,
negli occhi tuoi muti.
La tua giovinezza che porti leggera
finchè sai vederla
sorridile ancora.
E se torni a cercarla
qui da me non la trovi:
non è nel passato ma dentro di te.
Melanconia
La melanconia ci ancora a sentimenti profondi
finche' abbiamo capito la loro essenza
e ne siamo felici.
Melancholy
The melancholy binds us to deep feelings
until we understand their essence
and we are pleased.
Mélancolie
La mélancolie nous lie à des sentiments profonds
jusqu'à ce que nous comprenons leur essence
et nous sommes heureux.
09/07/08
18 anni per sempre
Il mare soffia, sbuffa da far paura.
Anche a te che poco lo conosci.
Hai visto quei piccoli in mare
che a stento riuscivano a nuotare.
Un attimo e ti sei tuffato.
Forse non hai scelto,
non c'era il tempo per capire.
Forse un eroe non pensa
prima di diventarlo.
18 anni avevi, Angelo.
Hai salvato due vite,
al prezzo della tua.
Quella vita che avevi avuto in dono prezioso
e che non hai esitato di donare.
Tutto ciò che avevi,
nulla di meno.
Non ti conosco
ma ho conosciuto questo tuo gesto
che ha ricordato a tutti noi il prezzo
della vita.
E il valore della tua.
(dedicato al giovane Angelo Bondatti,
18 anni, di Ferentino, scomparso l'8 luglio
tra le acque del Circeo
nel tentativo di salvare due ragazzini che rischiavano di affogare)
03/07/08
Due ali per sognare
Come sognano gli umani
e cosa portano a chi li aspetta ?
Non li capirò mai.
Preferisco aver un becco
che usar la bocca al cellulare.
Cosa cercano nel mondo
senza una meta da raggiungere ?
Non li capirò mai.
Ho solo due ali per vivere
e per guardare dall'alto
i miei sogni che divengono realtà.
Blu dipinto
Sul blu dipinto apro gli occhi
e guardo nuvole che passano il tempo.
Apro le braccia,
distendo le mani,
poi sento il calore che scorre.
Non c'è altro amico con cui conversare
salvo te che voli su in aria
e che torni a trovarmi anche oggi.
Questo è il mondo che amo,
quello che tu sai mostrarmi
o angelo sceso dal cielo.
Portami i colori
Vieni presto a trovarmi
e portami i colori del tuo tempo,
salva i miei giorni spenti,
riempili coi tuoi segreti
e quando avrai toccato
il fondo della mia tristezza,
strappalo via a forza di baci
per farmi tornare ad amare.
E sentir di nuovo l'odore del mare.
02/07/08
La danza dei ricordi
Stai là tutta sola,
galleggi sull'acqua sotto il sole di luglio
come una foglia senza peso.
Nulla ti trattiene dal prendere il largo
se non quei ricordi
in forma di corde
che assieme alle onde del mare ti cullano.
Ti guardi ed osservi quell'ombra
che danza ed ondeggia.
Ti rilassi e vien sera.
Qualche luce che sposa il silenzio.
Poi il vento che aumenta
e i ricordi si fanno più forti.
01/07/08
Occhi a mandorla
Un sogno che non aspetta più l'alba per svanire.
Un sogno che ti parla, che ti prende le dita della mano
e che ti porta vero il futuro,
il suo.
Un sogno con gli occhi delicati a mandorla
ed una bocca che si apre per chiamarti,
papà.