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10/10/08

Risparmi di una vita


Fila in banca e sei già in ritardo al lavoro,
poche carte che dicon solo la stessa cosa,
sguardi tesi e poche speranze ormai
di avere risposte a domande che non sai.
Perchè quel che hai perso tra le cifre
lo potresti riavere un pò più in là.
A chi vuoi che importi se non hai più gli stessi soldi?
A chi lo dici dei tuoi sogni persi,
forse a chi non li ha mai avuti?
A cosa valgono i risparmi di una vita
se quella che hai non ti appartiene?
O forse pensavi con quel poco
di poter distinguerti da un povero?

12/06/08

Elemosina


Elemosina, Photo by Dous^_^.


Silenzio.
Cala la sera e passa quel giorno da dimenticare.
Scosti i barattoli col piede, sotto il cruscotto e ti accovacci sul sedile del furgone che hai trovato aperto.
E' sporco ma ti devi adattare alle circostanze.
Fuori sta cominciando a piovere e le speranze per domani si riducono.
Riesci a chiudere un occhio, poi l'altro ed infine parti.
Laggiù nel sottoscala hai lasciato i tuoi libri che non avresti voluto mai abbandonare.
Le poche cose che avevano ancora valore se le sono prese, lasciandoti il resto.
Quando pensi nel dormiveglia che sarebbe ora di sognare altro senti all'improvviso un urto sulla cappotta.
Un ubriaco ti ha scoperto nel suo posto preferito e ti ordina di uscire.
Raduni la borsa, gli occhiali e le scarpe, poi arraffi la busta con la frutta e scappi via.

Piove.
Raggiungi in preda al panico quel ponte sotto la stazione.
Poi ti infili in un cunicolo al riparo dall'acqua.
Rumori di auto che passano e che ti schizzano dell'acqua addosso.
Dal soffitto di metallo cola qualche goccia quando passa un treno.
Poi buio, fino al prossimo autobus che romba in galleria.
Scappi ancora verso quell'androne aperto e crolli sfinita a terra.
Sono le due di notte e dormi.

Ieri.
Era arrivata da qualche parte la lettera dello sfratto.
Non l'avevi vista.
Avevano bussato e non avevi inteso.
Entrano sempre con un piede che blocca la porta.
Poi non li fermi più.
Come aguzzini recitano il verbale per poi pregarti di farti da parte e lasciarti confessare le tue paure
che non ascolteranno.
Ti sei trovata senza linea telefonica da poter usare per chiamar qualcuno che potesse aiutarti.
Hai preso quel che potevi dal frigorifero e le pillole sul comodino.
Poi gli occhiali e i documenti, per metterli assieme a qualcuno dei libri che volevi salvare.
Poi il rogo della memoria scombussola i ricordi.
E' meglio scordare le ore che seguono, ancor più la vita precedente.
Fa meno male non pensare che al presente.
E' meglio così.

Domani.
Tossisci, prima di aprire gli occhi.
Hai perso una scarpa, mentre l'altra è rotta.
Ingoi una pillola con la saliva, mentre cerchi gli occhiali.
E' giorno e non sembra vero.
Un suono dietro l'altro e son le otto.
Il traffico ti spinge all'aperto, lontano dai pendolari che affollano l'ingresso al sottopasso.
Sei senza un franco, ma quel ch'è peggio non hai più speranza.
Cammini un pò e poi ti fermi, poi riprendi.
Arrivi da qualche parte, ma non è quella giusta.
Guardi in alto ed il cielo non ti risponde.
Ancora un giorno, poi l'altro ancora, per diventare la donna sotto il ponte.
Quella che han dimenticato di aiutare.
Quella ch' è diventata l'accattona.
Lungo una strada che guarda alle rovine del passato.
Quella dove l'uomo non guarda la rovina del presente.

26/02/08

Il colore della vita


5000 kip, inserito originariamente da Monia Sbreni.


Hai visto un colore.
Hai sentito una speranza.
Hai capito la bellezza.
E dove finivano i tuoi sogni
cominciavano quelli degli altri.
Hai visto la povertà.
Hai ascoltato il pianto.
Hai toccato la disperazione.
Quando tutto sembrava facile
non vedevi che eri su una collina.
Hai stretto una mano a chi ti chiedeva il pane.
Hai sentito il freddo attorno a te.
Hai sorriso ma avresti pianto.
Dov'è la bellezza ?
Dov'è il colore di questa vita ?
E dove finiscono i tuoi sogni
ed iniziano quelli degli altri ?
Hai toccato quella linea.
Hai attraversato il confine.
Hai guardato cosa c'è.
Oltre i tuoi progetti.
Al di là delle tue certezze.
Qual'è il senso delle cose.
Hai cercato la bellezza negli occhi di chi non ha il pane.
Hai osservato gli occhi senza vederli.
Hai capito la speranza.
Hai dato un volto al dolore.

18/01/08

Gli Angeli del Signore


Even, inserito originariamente da OgGie Duque.


Come Angeli inviati dal Signore a destarci dal nostro torpore spirituale,
dalla nostra brama di avere sempre più cose sotto il nostro cuscino
e di controllare il bene e il male nel nostro podere,
i poveri sono lì, in mezzo a noi.
A volte, anzi spesso, sono insistenti nelle loro richieste,
osano sfidare la nostra bontà chiedendoci continuamente di più del nostro superfluo.
Sono sporchi, maleodoranti,
resi arroganti dalla loro vita in cui li abbiamo relegati, classificati.
A loro appartiene l'ignoranza di non aver saputo o voluto essere come noi.
A loro deve essere donato di fronte ad altri per mostrare la nostra ipocrisia.
Ma questi angeli, guai se dovessero un giorno mancarci
perchè con la loro grande povertà non illuminerebbero più il nostro cuore.

15/12/07

Namastè


Begging Boy - Agra, India, inserito originariamente da gregor_y.


Che la vostra ricchissima povertà
possa insegnare alla nostra poverissima ricchezza
quanto poco è necessario per una grandissima felicità !

Leave your rich poverty
could teach our poor wealth
how little is necessary for a great happiness !

Laissez que votre riche pauvreté
pouisse enseigner à notre pauvres richesses
comment peu est nécessaire pour un grand bonheur !