17/12/08

Il barcone che affonda

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Piove, ancora. L'acqua scorre,
poi si ferma davanti ad ostacoli d'ogni sorta.
Persino la barche che vi galleggiavano ora vi si oppongono,
trascinate lentamente verso un destino beffardo.
Uomini e mezzi contro gli elementi
per notti e giorni ininterrottamente.
Case, cantine e negozi allagati,
imprese in ginocchio per ogni dove,
nelle periferie lontane della capitale.
Nei luoghi dove s'era costruito ignari del pericolo
e dove il corso degli eventi s'era fermato.
Poi il sole e nuove speranze
dietro il cupolone.
Risorge la vita sotto il sole di dicembre.
Sarà solo un ricordo da dimenticare
o il motivo di un cambiamento radicale?
Le fontane tornano a brillare
davanti allo sguardo dei turisti.
Le bancarelle del Natale si riaprono
e si chiudono gli occhi dei politici.
E intanto Roma pare come la barcaccia
che, colpita, fa acqua da un lato
ma non affonda mai.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Non affonderà mai quella illusoria immobile barcaccia perchè come quasi a tutelarla abbiamo messo il nostri cuore per tirarla alla bonaccia.
Affettuosamente
Raffaele
Carissimo Ferdinando il cuore tuo trova sempre quell'arte che è celata in ogni cosa.