Bolle l’acqua e ci butto un po’ di sale di marina.
Afferro il pacco di spaghetti grossi della marca buona.
Sbatto il pugno e scoppia aprendosi la busta.
Soppeso due etti con la mano sentendone quel ruvido contatto.
Condanno i poverini a testa in giù spingendone le punte sotto.
Poi, dopo alcuni minuti, comincio col guardarli.
Ne afferro uno mentre guizza nel bollito.
Lotto ancora per tirarlo giù in secca.
Lo cimo con un morso e poi lo scruto
in cerca del bianco ch'è ancor dentro, che resiste.
Quando poi è al dente lo perde ed esso si tramuta in nervo:
è l'istante giusto per scolarli, non prima d’averli risvegliati
con un getto d'acqua fresca al rubinetto.
E poi li fo saltare in padella assieme al sugo
e due foglie di basilico per premio.
Un giro, poi l’altro e tornano a rivivere
e sorridono fumanti quando li accompagno a tavola.
Un goccio di vino rosso li precede
mentre si affidano girando alla forchetta
che li serve in bocca, senza tanta fretta.
14/07/08
Vita da spaghetti
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
3 commenti:
E bravo! Bello l'omaggio agli spaghetti SLURP! Che buoooniiii.
Ciaooo ^_______^
Grazie, semba quasi che mi stessi spiando mentre li cucinavo. Di nuovo grazie.
Caspita!...mi è venuta voglia di mangiarli!!!! :-))))
Un bacio Cla
Posta un commento