08/04/09

I sepolcri

Uno, due, tre secondi,
poi ancora altri che seguono
e chissà quanti altri minuti ed ore
di terrore.
Giorni, settimane, mesi,
forse anni, prima di poter rivedere
le cose come prima.
E forse mai torneranno simili
senza chi ti era vicino
e non lo sarà più.
Case, chiese e strade
coperte da detriti e polvere.
Immagini sacre e profane
unite dall'unico destino.
Arriva la settimana santa
per chi c'èra e chi non c'era.
Come Cristo nel sepolcro
l'Abruzzo attende di risorgere,
ed intanto mostra fiero al mondo
il suo dolore.

2 commenti:

Francesca ha detto...

Ciao Dous,
sono Giovanni; solo a pensare che un mio caro possa morire mi viene da piangere!
In un giorno come tutti gli altri Dio ha voluto scatenare un terremoto contro di loro.
Non mi piace pensare negativo, per me bisognerebbe essere ottimisti, fare il massimo per aiutare la gente e una volta fatto essere felice e pensare che forse hai salvato una vita.
Un saluto
GIOVANNI

Dous ha detto...

I terremoti caro Giovanni ci sono sempre stati e dovrebbe essere l'uomo semmai ad imparare a convivere con le forze della natura.
Quando le ignora purtroppo accadono le tragedie come questa. Tanti si sarebbero potuti salvare se avessero avuto delle case costruite meglio.
Ma col senno di poi...
Un augurio di Buona Pasqua a te alla tua famiglia!
:-)